venerdì 25 gennaio 2013

Piccolo estratto dal vocabolario di un duenne, ovvero mio figlio.

Alessandro parlicchia e a volte la comprensione di ciò che dice metterebbe in crisi anche il miglior interprete e traduttore. Quando ci parla si possono verificare tre possibili situazioni:

  1. capiamo subito cosa ha detto, lui è molto soddisfatto e continuiamo la conversazione;
  2. non capiamo subito cosa ci vuole dire e proviamo ad interpretare elencandogli tutte le parole che pensiamo corrispondano a quella pronunciata, con il risultato che ci guarda come degli extraterrestri e lui continua a dire la parola sempre più forte aggiungendo il rafforzativo mamma che equivarrebbe a dire: "mamma sei un po' suonata, non hai capito che voglio dire la X parola?". Qui ci sono due possibilità: la prima si ha quando ad un certo punto incappiamo nella parola che ci voleva dire, la seconda apre la situazione tre;
  3. Non funzionando l'elenco interpretativo chiediamo di indicarci quello che ci voleva dire o che in qualche modo gli assomiglia. Se neanche con questo metodo riusciamo a capire, lui è talmente sfinito che cambia argomento e sicuramente penserà che i suoi genitori hanno bisogno di una dose massiccia di contatto-immersione con esserini duenni come lui.
Ed ecco a voi un piccolo estratto del suo fantastico vocabolario.
  • Iniziamo con "ABBIS" che sta per Teletubbies, i suoi cartoni preferiti. Basti pensare che la sua seconda parola è stata Laa-la (la scimmia gialla), mentre la prima cacca che però voleva dire acqua. Ancora io e mio marito non sappiamo come interpretare il fatto che siamo stati spodestati dal podio da quattro bucciottoni obesi e ripetitivi!
  • "DOLDO" sta per Poldo, il nome del cane dei miei genitori, con cui identifica la razza cane, per cui tutti i cani sono dei DOLDI.
  • "DADDA" sta per papà, quando però vuole chiedergli qualcosa lo chiama Babbo e se non gli risponde prima di subito, inizia ad urlare a decibel sempre più alti "GAAAA, GAAAAA, GAAAAA", che è l'abbreviativo di Gabriele.
  • "NONNO PALO", è nonno Paolo.
  • "BIMBA", sta per Margherita ed è sempre associato a verbi o parole, per cui "BIMBA MOMME"= Margherita dorme; "BIMBA BATTA"= Margherita smetti di prendere il latte dalla mamma!; "BIMBA MEMMA"= Margherita non ti muovere che altrimenti so affari tuoi!; "BIMBA CIUCCIO"= Mamma vai subito a rimettere il ciuccio a Margherita Callas Biccini che mi sta perforando il timpano! Per il resto la chiama MAGGHI.
  • "OOONEEE": è il colore marrone, colore universale per identificare tutte le sfumature cromatiche di colori!
  • "ZETTA": sta per puzzetta, usato quando lo guardiamo dopo che ha sganciato e con una fragorosa risata pronuncia Zetta, ovvero ho sganciato una bomba chimica!
  • "CACCA": termine intercambiabile a seconda delle necessità per indicare cacca e pipì;
  • "FE''": caffè;
  • "GONGO": pongo ed "ABBIS GONGO MAMMA" sta per "Mamma mi fai i Teletubbies con il pongo?" e fra le righe "Se mi fai sempre e solo Laa-La sarebbe meglio!".




Quando mi guarda e dice "CINO MAMMA", cioè dammi un bacino mamma, mi si stringe il cuore e lo sbaciucchio così tanto che lui asfisiato mi dice "BATTA MAMMA!"

giovedì 24 gennaio 2013

Mamma? No grazie.

Se avete letto i post precedenti saprete che ho fatto una selezione per un corso di formazione che da accesso ad una borsa lavoro. In realtà di selezioni in queste due settimane ne ho fatte tre, ma fino ad ora  di una sola ho saputo il risultato dello scritto. Con grande gioia sono rientrata fra le 120 persone, tra i 400 partecipanti, ad aver passato la suddetta prova. Tutto il mio entusiasmo, comunque, è stato frantumato durante il colloquio motivazionale, che più che motivazionale definirei DE-motivazionale! 
Come prima cosa mi hanno chiesto di parlare del mio CV, chiedendomi come mai le due esperienze più significative della mia carriera lavorativa fossero durate così poco.. 
"Presso la X azienda ho svolto uno stage e sapevo dall'inizio che sarebbe stato un momento formativo per me dato che non c'erano posizioni aperte" ho detto, ma avrei voluto aggiungere: "mi ascolta quando parlo? Ho spiegato già prima che era uno stage..sa cosa significa?!".
Alla seconda avrei voluto rispondere: "se due anni di lavoro in un unico posto, di questi tempi, le sembrano troppi, meglio che scende sul pianeta terra, perché in questo mondo non tutti hanno una poltrona comoda come la sua!", ma non l'ho fatto ed ho "proclamato" l'amara verità: "me ne sono andata perché non mi pagavano la maternità".
Da Da Daaa DAAAAN! 
"Quindi lei ha un figlio?" mi sono sentita chiedere.
"Sì, ne ho uno di due anni" e mi sono fermata qui "omettendo" di avere un'altra bambina di un mese e pochi giorni, avendo capito l'aria che tirava.
"Sa il corso è impegnativo, sono otto ore al giorno ce la fa ad organizzarsi?"
"Bè mio figlio va all'asilo da quando aveva otto mesi e quando ne aveva cinque io ho lavorato full time a 38 km di distanza.."
"Visto che UN FIGLIO NON E' UN PROBLEMA parliamo del suo curriculum...", ha affermato e qui mi fermo con il racconto perché il resto è noia!
Sono uscita da questo colloquio veramente dispiaciuta e ferita perché è stata l'ennesima conferma che in questo paese una donna che ha dei figli è come un essere umano con una malattia altamente nociva e contagiosa: UNA DA EVITARE e tenere quanto più ALLA LARGA. 
E' la miliardesima riprova di quanto siamo immersi negli stereotipi: la donna sta a casa a mammeggiare e casalingare, se lavora sicuramente per il fatto che ha figli ti darà svariate sole, l'uomo è l'unico in grado di lavorare e guadagnare. I primitivi erano più moderni, o sbaglio?
Inoltre queste informazioni non dovrebbero riguardare nessun'altro se non la diretta interessata: che ti importa se e quanti figli ho? Se sono qui sarò motivata e interessata, altrimenti impiegavo il mio tempo in maniera differente. Una donna che sa gestire casa&famiglia e desidera lavorare, facendo di tutto per trovarsi un'occupazione, dovrebbe essere premiata solo per l'intento. Più che premiate si viene eliminate senza passare dal via. In molti paesi Europei e in USA questo tipo di dinamiche sono perseguibili dalla legge, perché motivo di discriminazione, ma diciamocelo, in altri Stati non si sognerebbero di farti queste domande.
Sei giovane e hai dei figli non va bene, sei matura e hai dei figli non va bene, sei giovane o matura e i figli non ce li hai non vai bene lo stesso perché tanto desideri averli e prima o poi li farai. Come si fa? Noi donne non andiamo bene in qualsiasi maniera la metti.
Qualche giorno fa ho scoperto che il personaggio "anti-donne con prole" del colloquio di figli ne ha ben quattro. Allora carissimo, gli vorrei tanto chiedere, se al posto mio ci fosse stata sua moglie si sarebbe comportato allo stesso modo? Le farebbe piacere che sua moglie ricevesse questo trattamento? Io credo proprio di no, ma intanto a lei nessuno ha detto fra le righe "sei mamma bé...allora no, grazie!".


martedì 15 gennaio 2013

Ma come fate?

Venerdì scorso è finita la quarantena!
Sono uscita la mattina con Serena per andare a fare un giro al centro commerciale. 
Obiettivo: riuscire a trovare qualcosa da acquistare approfittando dei saldi. 
Risultato: obiettivo non centrato perché i capi esposti erano davvero deludenti!
Abbiamo portato con noi Margherita per farle fare un'uscita fra donne e farle provare il brivido dello shopping, ma lei non si è accorta di nulla: da quando siamo partite a quando siamo tornate ha fatto una grassa grossa dormita. Bella vita figlia mia!
Mi sono resa conto da subito di essermi disabituata allo shopping e soprattutto che la mia bussola mi orienta sempre verso il reparto nani..ma come è possibile?! Devo impostare un nuovo navigatore interiore perché mi sono sentita troppo disadattata! Mettiamoci anche il fatto che ancora non rientro bene nella mia taglia, non mi riesco a vedere se non con il tutama e il quadro è presto fatto!
Il tutama è attualmente la mia uniforme e venerdì lo indossavo, come al solito direi (tralasciando il fatto che quando sono salita in macchina mi sono accorta di avere il pantalone sporco. ma credo che queste siano robe da mamme che non riescono a respirare e prendono il primo capo a disposizione). 
Il centro commerciale pululava di mamme con nani al seguito. Ma non erano mamme con il tutama come me, ma mamme in forma, con abbigliamento fighetto, il capello fatto, il trucco stampato e le mani smaltate. Una era così in forma e aveva un bimbo piccolissimo nella carrozzina...o mio Dio, sono io il mostro allora!
Mi sono guardata e avevo: il tutama con il pantalone macchiato e le converse, i capelli arruffati e tenuti in sesto da forcine e mollettine, la faccia bianco stracchino. Adesso new mum mi dovete spiegare come fate. Dove lo trovate il tempo per il trucco e il parrucco, per andare a comprare i vestiti all'ultimo strillo, per uscire e soprattutto per andare dall'estetisa? Come fate a rientrare nella taglia 42 dopo poche settimane dal parto? 
Illuminatemi sui vostri preziosissimi segreti di bellezza! Io di grazia se riesco a farmi la doccia e ad asciugarmi i capelli! Per uscire mi ci vuole sempre un aiutante, perché per spostarmi ho bisogno della gru: due figli, una carrozzina e a volte un passeggino, due borse con cambi, metti l'ovetto, fai salire l'altro figlio sul seggiolino, la tua borsa..manco Juri Chechi reggerebbe il ritmo!
Vi vedo così rilassate, poco stressate, tutte imbellettate...MA COME FATE?


lunedì 14 gennaio 2013

La carica dei 400

Oggi ho partecipato ad una selezione per poter accedere ad un corso di formazione finanziato dalla Comunità Europea che prevede, come seconda fase, un'esperienza lavorativa retribuita.
La selezione si è svolta presso la sala conferenza di uno dei SuperMegaGiga hotel della città. Dato l'elenco ammessi pubblicato su internt sapevo che saremmo stati tanti, ma l'effetto ottico di una fiumana di gente che stava in coda, di una lunghezza tale da arrivare al piano superiore rispetto al luogo della selezione, mi ha messo tanta tristezza. Sì, una tristezza infinita perché a questa selezione potevano partecipare solo laureati e, ad occhi e croce, saremo stati quattrocento, ovvero quattrocento cervelli laureati a spasso, che si arrabattano per accaparrarsi uno dei quindici posti di un misero corsetto con una borsa lavoro da fame. Ma come siamo ridotti? A che punto siamo arrivati? Sette o otto anni fa questi numeri si potevano avere ad un concorso pubblico. Ora le carte si sono rovesciate: siccome di concorsi non ce ne sono più siamo tutti riversati sui corsi di formazione GRATUITI che danno possibilità di lavorare qualche mese. Madre che amarezza!
Io a dir la verità sono andata con spirito sportivo, nel senso che di tempo per preparami con un figlio di due anni e una neonata ne ho avuto poco, non mi sono fatta per questo né illusioni né aspettative, della serie vada come vada, proviamoci perché mai sprecare una possibilità! Sicuramente ci saranno state persone molto più preparate di me, non ho dubbi. 
Dopo esserci registrati, siamo entrati nella sala conferenze e un addetto ci ha fatto sistemare secondo uno schema sconosciuto ai più.
E qui ho avuto modo di osservare chi avevo intorno. C'eravamo tutti: le mamme, gli alternativi della facoltà di lettere&filosofia che hanno il loro stile inconfondibile, i rastafari, le fighette tacco 12 e i fighetti mocassino imbellettato, i timidi, i lamentoni, gli sportivi e tanta roba ancora!
Ma vogliamo parlare della commissione dall'alto cattedratico? Anche lì non mancava nessuno! La stagista sfruttata nell'angolo (ci sono passata anche io purtroppo), l'assistente imbellettata tutto fare, i docenti dell'agenzia formativa la cui luce era occultata da altri elementi interessanti: i boss della Regione. E che cosa non manca mai sul tavolone rialzato dei capoccia? L'acqua! I signori già si rinfrescavano ancora prima di parlare e anche dopo aver dato le istruzioni..avranno impiegato dieci minuti per spiegarci tutto? Siete ridicoli, manco aveste fatto una conferenza di tre ore!
Ma vogliamo parlare dell'appello? Hanno fatto l'appello chiamando una ad una circa quattrocento persone. A me l'appello mette sempre una certa angoscia: un po' perché sono sempre l'ultima (stavolta ero l'ultima dopo 399 persone!) e un po' perché sbagliano sempre il cognome. Credetemi, star a spiegare ogni volta che il tuo cognome si pronuncia in maniera diversa da come è stato fatto, di fronte a qualsiasi platea, alla fine sfinisce! Stavolta sono stati bravi: mi hanno appellato correttamente.. Complimenti, ce l'avete fatta!
Fatto l'appello è l'ora dell'estrazione della prova di esame. Viene estratta e indovina indovinello?! Va fotocopiata.. Cioè dovete fare quattrocento copie ora avendo una sola fotocopiatrice? Ma che vi detta il cervello? 
Morale: un'ora è passata ad aspettare le fotocopie, quaranta minuti per fare il test e un'altra ora mi ci è voluta per uscire, perché abbiamo dovuto consegnare il test in busta chiusa ad una persona che la protocollava, mettere la firma di uscita e recuperare il documento di identità. Questo veniva fatto da  due persone, mentre altre quattro o cinque stavano a respirare beatamente l'aria. 
Ennesima conferma di come funziona il nostro paese fra nulla facenti e burocrazia allargata.
Come si chiamava l'intervento per cui partecipavo alla selezione?! Ah si, "ESPERTO NELLA PROGETTAZIONE E GESTIONE DI EVETI CULTURALI", ebbene questo è stato proprio l'esempio di un evento mal progettato e gestito. Auguri!

giovedì 10 gennaio 2013

Sono io o non sono io?!

Oggi mi sono guardata un attimo allo specchio e per poco lui non si rompe per lo spauracchio quando mi ha vista.
"Sei proprio tu Veronica Zucalli?", mi ha chiesto con voce rimproverante.
"Si sono io vecchio mio" ho risposto stancamente.

Sono io nonostante i capelli arruffati come la paglia e portati con la classica mollettina da "signora delle pulizie".
Sono io nonostante il mio abbigliamento quotidiano sia il TUTAMA: la tuta pigiama!
Sono io nonostante la bilancia segnali 7 kg in più (sono sicura sia tarata male...sennò non si spiega!).
Sono io nonostante le lenti a contatto mi abbiamo fatto causa per averle tradite con gli infimi occhiali.
Sono io nonostante non sappia più cosa vuol dire stare stravaccata sul divano e sia diventata una specialista in acrobazie circensi.
Sono io nonostante la lavatrice sia diventata la mia migliore amica e lo stendino il mio amante segreto.
Sono io nonostante i trucchi, le collane e gli orecchini abbiano organizzato un collettivo per protestare contro una proprietaria degenere.
Sono io nonostante la parola shopping sia stata sostituita da spannolining.
Sono io nonostante il buon profumo di Tommy H. abbia ceduto il posto alla fragranza di cacio ricotta alpina dei vomitini della Marghi.
Sono io nonostante abbia perso la dimensione temporale della vita e in men che non si dica mi ritrovo alle 21.00 a chiedermi "sono già le nove?!"
Sono io nonostante abbia accatastato i romanzi d'amore per dedicarmi al genere mammesco.
Sono io nonostante debba farmi fare dai miei figli il lascia passare n°128 per poter fare una doccia decente!
Sono io nonostante i ciucci stiano per denunciarmi per il rischio di fusione a cui li sottopongo ogni volta che li sterilizzo. 
Sono io nonostante al segnale stradale STOP sia stata aggiunta una dicitura speciale per me: STOP a cinema, aperitivi, cene fuori, orari assurdi..insomma ad una vita sociale!
Sono io quella che ha fatto del "trovare un lavoro" il suo lavoro.

Sono sempre io specchio e non ti preoccupate che prima o poi rinasco..spero...!

giovedì 3 gennaio 2013

Bilancio 2012 e buoni propositi 2013

Il mio 2012 si è chiuso con la nascita della mia piccola Margherita e si è aperto con il primo compleanno di Alessandro. E' stato farcito di gioie e dolori ma qui voglio fare memoria solo della bellezza che lo ha accompagnato. In questi tre giorni ho cercato di raccogliere tutto ciò che di positivo è accaduto cercando di collocarlo mese per mese (anche se la memoria puo' fare brutti scherzi!). Ed ecco qua il mio bilancio del 2012:


  • Gennaio: primo compleanno di Alessandro festeggiato con la famiglia e il virus gastrointestinale!
  • Febbraio: prima festa in maschera di Alessandro, un tigrotto d'eccellenza!
  • Marzo: Ale muove i suoi primi passi..a 14 mesi e mezzo cammina!
  • Aprile: scopriamo di aspettare un bambino/a!
  • Maggio: Ale ha le sue prime Converse.
  • Giugno: festeggio il mio compleanno con Gabriele in uno dei posti più magici che esista "La bottega di Assu"; Ale ha ricevuto il diario alla festa dell'asilo con grande gioia per lui ed emozioni lacrimose per noi genitori!
  • Luglio: scopriamo che arriverà una bambina e prima vacanza al mare per la famiglia Biccini.
  • Agosto: prima volta/giornata in piscina per Ale.
  • Settembre: festeggiamento del primo anniversario di matrimonio.
  • Ottobre: festeggiamento 30 anni di Gabriele, il giorno fatidico cenetta romantica+cinema (ho ronfato dal trentesimo minuto!), il sabato seguente grande party con gli amici!
  • Novembre: apro il mio blog ed iniziano i preparativi per accogliere Margherita.
  • Dicembre: nasce Margherita ed è il primo Natale a quattro in casa.

Quante meraviglie queste 2012 e queste sono solo le più eclatanti! 
Per il 2013 ecco i miei propositi, desideri, obiettivi (chiamateli voi come vi pare!), sono pochi ma buoni ed impegnativi:
  • Ricominciare a lavorare, ovvero trovare un lavoro e se non riesco a trovarlo INVENTARNE uno!
  • Fare il corso Montessoriano 0-3
  • Viaggio a Londra con Gabriele (me l'ha promesso lui!)
  • Provare ad Amare 
  • Perseverare nella Speranza!
  • Non perdere di vista i Sogni