martedì 30 luglio 2013

Il rispetto delle leggi naturali

E' un po' di giorni che mi frulla in mente questo post: sono bombardata a destra e a sinistra da post, status, notizie di giornali e telegiornali su questa proposta di legge che ha come sfondo il tema dell'omofobia. Tutto questo discutere mi fa profondamente riflettere.
Punto uno: io non ho nulla contro i matrimoni fra persone dello stesso sesso, ma sul fatto che le coppie omosessuali possano avere dei figli quello si, qualche serio e sano dubbio me lo fanno venire. 
Premetto: é vero nessuna ricerca scientifica ha messo in luce che bambini cresciuti con genitori dello stesso sesso abbiano sviluppato particolari problematiche relazionali e/o comportamentali. 
Verissimo, ma prima o poi i bambini chiederanno e che cosa si risponderà alle domanda: "da dove vengo?" e "come sono nato"? 
La spiegazione del come sono nati questi bambini, a mio avviso, porta un insegnamento terribile: tutto si può comprare e tutti i limiti possono essere superati, rotti, devastati per soddisfare un proprio desiderio. Cosa insegneremo ai nostri figli? Che gli uomini e le donne sono merce che può essere acquistata? Che é normale acquistare un utero e dello sperma? Che il denaro permette di comprare e mercificare ciò che non dovrebbe esserlo, ovvero che se hai soldi tutto puoi? Quale rispetto per l'altro?
Ecco io credo che la natura è perfetta e se ha messo dei limiti un perché c'è sicuro, se ha permesso ad un uomo e una donna di generare figli un motivo c'è, se a due donne o a due uomini questo non lo ha permesso un altro motivo c'è ancora. Cosa risponderemo? Che i figli si fanno in tre invece che in due? Che vada a farsi benedire la complementarità della coppia, che vadano pure via i confronti figlio-madre e figlio-padre..
Ogni scelta porta con se delle conseguenze: scegliere un compagno del proprio sesso comporta che i figli non si possano generare come natura ci insegna. Accettare ció credo sia un grande atto di amore, mentre credo che i figli non siano un diritto e non possiamo volere a tutti i costi (tempo, burocrazia e soldi) ciò che naturalmente non può essere creato. 
Ricordiamoci che i figli sono il nostro futuro: tutto quello che insegniamo loro oggi sarà il loro corredo di cittadini domani. Io auspico in un futuro in cui i  nostri figli sappiano riconoscere limiti, rispettare regole, rispettare l'altro nella sua diversità.
Punto due: legge che rispecchia il nostro paese di perbenisti e falsi moralisiti. Dobbiamo recuperare il gap con gli altri paesi in cui questa legge è già stata approvata: ultimi e frettolosi, la legge si presenta piena di punti incostituzionali. Uno fra i tanti il diritto di parola e pensiero: se io non sono d'accordo sui temi, o almeno su alcuni di essi, contenuti in questa legge voglio essere libera di dirlo, con rispetto ed educazione, ma voglio poterlo dire. Voglio poter dire NON SONO D'ACCORDO  senza ripercussioni penali di alcun genere.
Siamo un paese così: passiamo da un estremo all'altro ledendo la parte che prima si difendeva a braccia aperte.

venerdì 26 luglio 2013

Tanta stima per Kate

fonte www.funweek.it
Premetto che non ho mai scritto un "GossiPost", ma da risate possono nascere anche riflessioni semiserie. Le pagine dei giornali, da quelli più autorevoli a quelli meno, impazzano con la notizia della nascita del Royal Baby. C'è chi  la legge con serenità e chi si inalbera, perché crede che ci siano notizie più importanti da dare. Io sto nel mezzo: penso che a volte è piacevole aprire una testata giornalistica e trovare una notizia positiva come la nascita di un bambino. E' sempre una vita, anche se è un bimbo "Royal" ed é nato già con la camicia rispetto al resto dell'umanità. 
Nonostante i perbenisti e i falsi moralisti la mamma del bebé ha tutta la mia stima: KATE UNA DI NOI! Infatti, a differenza della Belen (che di reale non ha neanche la punta dell'orecchio), la neomamma sì è mostrata al suo popolo in camicia da notte e con la trippa classica di chi ha partorito da poco. Lei, a differenza di altre donne famose, ha dato un'immagine normale del post-parto. Nonostante  sia di sangue blu tutto quello che concerne il parto e il dopo non l'ha risparmiata:  anche tu Kate fai parte del club delle "mamme normali" e questo rincuorerà molte di noi. TANTA STIMA per esserti mostrata al mondo così come sei, senza voler nascondere nulla di quello che la natura comporta.
La Kate mi piace perché è andata fuori dagli schemi, ha voluto dare e comunicare subito il nome del figlio, senza rispettare le tradizioni, si è comportata come farebbe qualsiasi mamma. 
Da sempre i principi, i re, le regine, le principesse fanno notizia e ci hanno affascinato con le loro vite, stravaganze e stranezze... Il nome del bambino, infatti, non entusiasma nessuno, ma potevamo pensare che uno di quel rango potesse chiamarsi Bill, Gabriel o Chris? Dai su siamo realisti! Non sarà traumatizzato dal nome che gli hanno scelto, perché non frequenterà di certo la scuola dei sobborghi malfamati di Londra. Coraggio, stiamo tranquilli, famoce quattro risate e tanta stima alla mamma!

giovedì 25 luglio 2013

Quello che conta veramente

Stamattina ennesima seduta di fisioterapia per Margherita. La terapista mi comunica che, da protocollo, in questi interventi di prevenzione la prassi vuole che i bambini presi in carico dal servizio di Neuropsichiatria, al compimento del decimo mese, siano visti anche da un logopedista. Da una parte dico: bene ho ancora tre mesi per elaborare la cosa e non farmi prendere dal panico, dall'altra mi chiedo se ci sarà mai una parola fine a tutto ciò. Esco sempre con l'animo spaccato in due dall'ora di fisioterapia settimanale, perché io sto lì con Margherita, mentre si impegna con i giochini, e mi rendo conto da sola dove sono le sue carenze. Carenze che colma con rapidità, ma che stando continuamente sotto una lente d'ingrandimento si vedono tutte. 
Ogni volta la terapista mi rassicura dicendo che Marghi non ha nulla di patologico ed è solo disorganizzata. Questo dovrebbe tranquillizzarmi ma ho sempre l'ansia del "se non va bene" che mi segue come un'ombra.
Finita la seduta chiamo mio marito, gli racconto della logopedista e di come è andata oggi, gli dico: "non riesco mai ad essere positiva dopo che esco da qui". 
Lui risponde alla mia affermazione con una frase che mi ha aperto occhi e cuore: "amore dobbiamo imparare ad accettare Margherita per quella che è, non per quella che dovrebbe essere o che vorremo che fosse".
Margherita "Dolcevita"
Ecco quello che conta veramente è amare i nostri figli per quello che sono, ringraziando ogni giorno per averli ricevuti in dono.

giovedì 18 luglio 2013

L'identikit della mamma al parco

Se siete delle persone permalose ATTENZIONE questo post non fa per voi!
Ieri pomeriggio sono riuscita, finalmente, ad andare A PIEDI con entrambi i pargoli al parco. Mi sono divertita moltissimo ad osservare, fra una scivolata, un sali e scendi dall'altalena, una corsa sul prato e un appostamento sul camioncino di legno dei pompieri, le mamme lì presenti.
Diciamo che é possibile stilare vari Identikit delle mamme al parco. Iniziamo..
LA BELLOCCIA DELLA PANCHINA: generalmente non è mai sola, sta sempre con altre bellocce nella medesima panchina. Fanno delle conferenze stampa nel piccolo gruppo con le spalle sempre girate ai figli, i quali nel frattempo devastano il parco. Indossano il "tipico" abbigliamento di una mamma che va al parco: gonna, sandalino all'ultima moda (se è con il tacco tanto meglio), canottierina o camicetta vedo-non vedo e borsetta che minimo minimo è di Fendi.
LA CENTRALINISTA: suo accessorio prediletto è lo smartphone che ha sempre incollato all'orecchio oppure in mano con modalità fotografia attivata per scattare foto al bellerrimo/a figliolo/a. Generalmente, se è in modalità centralinista seria, il bambino è costretto nel passeggino oppure lei gli corre dietro perché, ovviamente, le mani sono impegnate per metterlo su e giù dai giochini vari.
L'ANSIOSA: la vedi inseguire il figlio per il parco mentre gli raccomanda di non sporcarsi, di non farsi male, di non rubare i giochi degli altri, di non sudare, di non salire sullo scivolo perché è pericoloso... Il bambino se ne infischia altamente e va per la tangente, portando la madre al livello massimo di ansia tollerabile. In genere l'ansiosa dopo un'ora al parco con il proprio bambino gronda di sudore. L'ansiosa, inoltre, é in grado di sgridare, raccomandare ed ammonire anche i figli non suoi talora mettessero a repentaglio la vita del suo prediletto.
L'ALTERNATIVA: snobba la panchina e si siede sul prato. Indossa rigorosamente i Birkenstock ed i pantaloni larghi di lino. Osserva il figlio da lontano e se si "sfracella" mentre cade dallo scivolo afferma che il pupo "ha fatto esperienza". Anche lei vive in gruppi con altre alternative oppure in solitaria, il cellulare è del 1915 massimo 1918 e porta con se sempre uno zainetto anni '90.
Io mi colloco fra l'ansiosa e l'alternativa..e voi?!
Fatevi una risata e buona giornata!
Il parco dell'osservazione mammesca

martedì 16 luglio 2013

Lui è una stella, Geciù la Luna

Di fronte al Mistero della morte ci sentiamo tutti impotenti, incapaci, inermi. Rimane solo una domanda con un punto interrogativo alla quale resta difficile, se non impossibile rispondere, almeno per me. Se poi la morte viene a prendere un bambino, si vacilla ancora di più, si sprofonda ancora più velocemente, tutto sembra tremare e nascono le domande umane. Di fronte alla morte di un figlio, per quanta Fede tu possa avere, per quanto puoi essere attaccato alla Croce, ti trovi come su un lembo di terra che è stata spaccata da una voragine: il Mistero della Resurrezione trema nel tuo cuore, ti ribelli, ti domandi perché. Chiedi a Dio spiegazioni e chiarimenti. Ed ecco, anche quando nulla sembra avere una spiegazione, Dio provvede a darti consolazione. A me è arrivata ieri sera dalla bocca di mio figlio che ha solo due anni e mezzo.
Ho voluto pregare con lui per questo bambino che Dio ha rivoluto con se così presto. 
Prima di andare a letto preghiamo con Alessandro sempre con un Padre Nostro ed un Ave Maria. Ieri sera gli ho spigato che avremo pregato in particolare per un bambino che non c'era più ed era volato nel cielo. 
Ha detto: "è volato cocì mamma" ed ha fatto il gesto di volare con quelle sue manine cicciotte, poi ha affermato convinto: "è una stella mamma e Geciù la Luna".
Guardandomi ha chiesto: "ma dov'è Geciù che io non lo vedo"?
Gli ho risposto: "Gesù c'è sempre, è sempre con noi anche se non lo vediamo".
"E perché mamma"?
"Perché ci Ama".
"Eh già mamma, Geciù ci ama". Come se per lui fosse la cosa più ovvia del mondo. come se lo sapesse da sempre. 
Alessandro a due anni e mezzo ha fatto una catechesi di vita a me che ne ho ventisei. Ma in fondo lui lo sa da sempre che Gesù ci ama, perché Gesù lo ha fortemente voluto e ha fatto di tutto per farlo nascere.


venerdì 5 luglio 2013

Mamma che blog il blog!

I blog mammeschi stanno spopolando come, d'altro canto, quelli che li tengono sotto osservazione.. 
I "MomBlog Scout" (chiamiamoli così) sono esigenti e valutano se un blog mammesco è di qualità, in modo da segnalarlo/contattarlo, oppure no. 
Arrggggg che nervi! Se il mio, invece, volesse essere un semplice spazio dove sfogarmi senza che sia un mezzo per arrivare chissà dove? A stare dietro i "criteri di qualità", per far sì che il blog sia al top fra quelli delle mamme, le tue giornate dovrebbero diventare di quarantotto ore e tanto non ti basterebbero a fare del tuo blog IL blog Mammesco per eccellenza.
Partiamo dall'inizio...
I tuoi post devono essere sempre emozionanti, divertenti e scoppietanti..e se io un giorno volessi scrivere di una giornata uggiosa, grigia di quelle in cui pesti la cacca, i capelli si increspano e tutto sembra rivoltartisi contro? Non divertirei certo ma sicuramente qualcuno potrebbe dire: "anche io oggi sono in uno sfigghy day: l'unione fa la forza!"
I tuoi post devono essere scritti in italiano corretto e con i congiuntivi al posto giusto...e se io volessi scrivere in ITAGLIANO SCORREGIUTO? Volessi dotarmi di licenza poetica?! Chi me lo vieta? Capite che sto lanciando una provocazione...!
I tuoi post devono avere molti commenti e oltre ciò sarebbe meglio se il pubblico fosse variegato, non solo mamme. Ma dai su, se scrivo di mamme e per mamme non credo che potrò avere mai un commento di un astronauta o del Presidente della Repubblica..siamo realisti, uno sceglie un target a cui arrivare, se poi si allarga la cerchia ben venga!
I tuoi post devono sempre contenere una foto perché altrimenti vengono letti malvolentieri...Eh si perché no, tecniche di marketing sprocedato anche in un blog che vuole essere un semplice diario!
Infine tu MammAutrice devi essere social addicted: non sei su Twitter, Facebook e Pinterest? Vergogna! Meno 1000 punti che sommati ai meno 3000, derivati dal non rispetto dei criteri sopra citati, ti portano a sprofondare nella fossa dei blog mammeschi da cui stare alla larga!
Mamme almeno qui, nel nostro salottino virtuale, sentiamoci libere e slegate da stupidi schemi e criteri. Al cuore di qualcuno arriveremo sicuro e non servono super mega commenti a confermarcelo. Facciamo bene cosa ci piace fare, le ricompense arriveranno.
Evitiamo di farci schiacciare dalle ansie da prestazione: il blog è il nostro spazio, CHISENEFREGA (e lo scrivo così!) del resto!




martedì 2 luglio 2013

Di genitori e parcheggi selvaggi

Torno da poco dal recupero del figlio maggiore dall'asilo e mentre ero sulla strada del ritorno mi sono detta: "devo fare un post sui parcheggi selvaggi dei genitori". 
Carissimi, non ve la prendete, ma a volte rasentiamo (mi ci metto anche io) la cretinaggine in persona. Si può parcheggiare sul parcheggio dei disabili o di fronte ad un mega cartello che indica il divieto di sosta? Si può lasciare la macchina parcheggiata in modo tale che chi ha rispettato le regole del parcheggio non esca? Scusate tanto ma se i nostri figli fanno due passi in più non stramazzeranno di certo al suolo, sarà tutta salute guadagnata! O forse non è un problema dei figli, ma nostro? Dei nostri ritardi, delle corse e delle paure che succeda questo o quello? Saremmo disposti ad entrare fin dentro la scuola con la macchina pur di proteggere i nostri bambini! Eh si poveri cuccioli, sia mai che facciano un po' d'esperienza, di fatica, che imparino che la vita ha anche salite e non solo discese! Certo, hanno tutta la vita per scontrarsi, faticare...ora agevoliamoli più possibile..MA ANCHE NO! E' giusto che i bambini imparino da subito a trovare soluzioni ai piccoli problemi della loro quotidianità e il rispetto delle regole. Che testimonianza diamo ai nostri figli? Cosa faranno da grandi quando vedranno un disabile se sono abituati a vedere che è normale occupare il posto a loro riservato? E se noi avessimo un figlio disabile? Non ci arrabbieremmo se tutte le mattine trovassimo il posto occupato da qualcun'altro? Non penseremo di certo: "faccio subito è solo questione di cinque minuti, il tempo di accompagnarlo". Ecco metteteci dieci minuti in più ma lasciate il posto a chi spetta. 
Se ci fosse un'emergenza tale da dover evacuare le strutture proprio nel momento clou dei parcheggi selvaggi: dove uscirebbero i nostri figli? Li facciamo volare dal cancello sopra una macchina? O preferiamo lasciarli incastrati fra la struttura da evacuare e il cancello?
Non celiamoci dietro la scusa che i parcheggi sono insufficienti! Siamo noi che siamo ridicoli a volte..Riflettiamo.