venerdì 23 agosto 2013

Il blog chiude per ferie!

Carissimi,
é arrivato anche per noi il momento delle tanto attese ferie: se Dio vuole domani partiamo e andremo in quel di Castiglione della Pescaia. Se qualcuno ci fosse già stato e avesse consigli (di qualsiasi tipo:bere,mangiare,shopping..) dell'ultimo minuto da darci saranno ben accetti!
Ci aggiorniamo a settembre con nuovi post!
Un saluto a tutti!

Veronica

lunedì 19 agosto 2013

Da mia nonna avrei voluto imparare a cucire

Da mia nonna avrei voluto imparare tante cose, una in particolare però ha il primato su tutte: cucire. 
Mia nonna non faceva la sarta di mestiere, era una donna moderna per l'epoca in cui ha vissuto, infatti lavorava in ospedale a contatto con malattie e sofferenze, quelle malattie che una volta erano causa di morte; proprio in quel luogo di lavoro ha incontrato mio nonno: un uomo malato di TBC. Si sono sposati, è nata mia mamma e dopo nove anni mia zia, che è come una seconda mamma per me. 
Io abito nella casa dei miei nonni e dove ora i miei figli hanno la loro cameretta, una volta c'era un posto magico e misterioso: il laboratorio di mia nonna. 
Ho passato pomeriggi a giocare con le Barbie di mia mamma e zia, vestendole con abiti cuciti da nonna, creando look improponibili, mentre lei creava oggetti preziosi, unici o rattoppava/rammendava abiti (lei era della filosofia "non si butta via niente finché si può aggiustare"). Ovviamente la tv era di compagnia insieme al rumore della macchina da cucire. 
Nella stanza c'era tutto quello di cui una sarta aveva bisogno e la cosa che mi piaceva di più era aprire quelle scatoline delle caramelle o roba varia, che venivano utilizzate negli anni sessanta-settanta, dove lei riponeva i ditali, i fili colorati per cucire o meglio ancora i bottoni.
Aprire i cassetti del suo mobiletto era possibile ma nulla poteva essere toccato, perché tutto aveva un ordine e una logica. Più era proibito più io volevo curiosare fra quei colori che aprendo i cassetti venivano fuori.
Aveva un tavolo grande per stirare, ricavare i modelli, imbastire vestiti e dove sopra c'era sempre il mitico fustino dell'acqua distillata perché "l'acqua del rubinetto è troppo dura e con il calcare si rovina il ferro"!
Da lei sicuramente non avrei potuto imparare a cucinare (era o no una donna moderna?!) e infatti qualche gene della cucina-semplice-veloce me l'ha trasmesso, anche se ultimamente mi sto dando da fare e credo che sarebbe contenta di sapermi una discreta cuoca! Sapeva, però, fare una torta di mele deliziosa e alle nostre feste di compleanno non mancava mai, perché ne confezionava sempre una per il nipote festeggiato.
Mi sarebbe piaciuto  farmi insegnare da lei a cucire: ci vedo vicine, lei con la vestaglia e gli occhiali, mentre mi spiega come fare una righetta, come prendere le misure o come fare un modello di un vestito. Sicuramente a volte le avrei fatto prendere la pazienza perché non sono tanto precisa, mentre lei lo era moltissimo!
Da mia nonna avrei voluto imparare tante cose, una in particolare però ha il primato su tutte: cucire. Purtroppo non abbiamo fatto in tempo, se ne é andata troppo presto ed io ero troppo piccola per poter cogliere i segreti di quest'arte.

Ps. Nonna mi manchi molto.

giovedì 8 agosto 2013

L'amore finisce

fonte foto tuttoilfangominutoperminuto.wordpress.com
Ebbene sì l'amore finisce per lasciare spazio all'AMORE. 
L'amore fatto di bacini, carezze, pucci pucci/picci picci, quello in cui ci sono solo fiori e cioccolatini, in cui si vede tutto pink, in cui sembra tutto dolce come il miele di Winnie the Pooh, quello dove si vedono solo i pregi, dove si sentono solo le farfalline nello stomaco, dove sembra che il rovescio della medaglia non ci sia: finisce.
Si gente, tutto questo prima o poi non esiste più. 
C'è chi se ne va, perché pensa che l'amore sia SOLO quello del picci picci/pucci pucci, dei fiori, delle carezze e dei sorrisi (per l'elenco vedi paragrafo sopra!) e cerca per tutta la vita questo tipo di amore, ignaro che non sono le persone incontrate sbagliate, ma che sta cercando qualcosa che non è eterno, ma effimero e non destinato a durare, almeno in questa modalità.
C'è chi, invece, resta, fa IL salto nel vuoto e passa all'AMORE, quello con la A maiuscola (anche tutte le altre lettere ad essere precisi!), un AMORE che ha anche il rovescio della medaglia: non ha solo l'oro ma anche il piombo. 
Quest'AMORE è quello che ti fa andare avanti quando, in un matrimonio ti chiedi: "ma chi me l'ha fatto fare?".
Quando ti alzi la mattina e senti che vorresti vivere di leggerezza, spensieratezza, cavolate, Mojito e sorrisi è quest'AMORE che ti fa restare fedele alle scelte fatte.
Quando pensi che vorresti solo i pezzi belli di una vita precedente, perché ti mancano, perché così il quadro sarebbe perfetto è quest'AMORE che non ti fa cadere in tentazione.
Quando vorresti fuggire, scappare, sparire, dire: "basta me ne vado, mollo tutto!" é quest'AMORE che ti fa restare.
Quando ti chiedi "Perchè?" e risposta non c'è, è quest'AMORE che ti dona consolazione.
L'AMORE è una scelta per la vita, che costa fatica, TANTA fatica, ma ricompensa di doni pregiati e preziosi, l'amore, invece è una scelta per chi vuole accontentarsi nell'immediato.
L'AMORE ci chiama a rinnovare le nostre promesse, le nostre scelte di fedeltà tutti i giorni, nonostante sia un continuo arrancare e le tentazioni siano dietro l'angolo.
Facciamocene una ragione: l'amore finisce, L'AMORE è la vita.

sabato 3 agosto 2013

Qualche vantaggio deve pur esserci...

Il marito é in route con gli scout..Tralasciando il fatto che é in Corsica e che se avessi bisogno di lui farei meglio a chiamare la Merkel o Hollande (sicuramente arriverebbero prima!), che sono 40 gradi all'ombra e che stiamo togliendo il pannolino ad Ale, me la sto cavando discretamente. Sarà che ho fatto un anno di allenamenti in cui lui é andato alle famose uscite, assemblee, incontri i fine settimana e io sono stata a casa in tutte le condizioni, e quando dico tutte le condizioni sono TUTTE le condizioni: incinta con figlio non malato, incinta quasi per partorire con figlio con virus gastrointestinale, con figlia di diciotto giorni e uno di neanche due anni, con figlia di un mese con la bronchiolite e sempre l'altro appresso... Cosa può farmi una settimana con i figli 24 ore su 24, la casa da gestire e il mio sottospecie lavoro da babysitter?! Che sarà mai, se non una passeggiata?
Ieri sera prima di addormentarmi ho pensato che ci doveva pur essere qualche vantaggio, qualche lato positivo in tutta questa settimana in cui sono UNA+DUE. 
"Dai" mi dicevo, "possibile che non riesci a trovare almeno dieci lati positivi di tutta questa situazione"?
"SNI", ha risposto il mio cervello, "va bè, dai proviamo".
  1. Posso dormire con la finestra spalancata senza che mio marito dica: "non riesco a dormire con troppa luce"!
  2. Posso fare la lavatrice di notte senza che mio marito dica: "ma perché fai la lavatrice a mezzanotte che co tutto sto casino non riesco a dormire?"
  3. Posso addormentarmi sul divano e rimanerci senza che ad un certo punto mio marito inizi a torturarmi con la solita tiritera: "Amore vieni a letto? Amore vieni a letto che è ora? Amore vieni a letto che non si dorme sul divano dai! Amore cazzo alzati che tocca andà a letto dove i cristiani dormono normalmente: SUL LETTO!"
  4. Posso mangiare tutte le verdure che voglio, come voglio e quando voglio;
  5. Posso mangiare la pasta con il Philadelphia senza che quando la presento a tavola qualcuno esclami: "ma la pasta con il Philadelphia non sa di nulla!"
  6. Posso vedere tutte le fiction che mi pare senza che mi venga detto: "n'altra volta la puntata della fiction?"
  7. Posso andare in giro quando voglio con la macchina di Gabriele che ha l'aria condizionata, senza squagliarmi, come succede ogni estate con  la mia, che avendo dodici anni di grazia se ha il servosterzo!
Poi vuoto.. Insomma quanti sono? Sette?! Via non male, più della metà..qualche vantaggio allora c'è!