lunedì 28 luglio 2014

una nuova avventura in GUSHMAG!

Carissimi,
oggi è iniziata una bellissima avventura nel magazine online GUSHMAG
GUSHMAG è un aggregatore di rubriche dove blogger e scrittori, selezionati dal team di redazione, hanno una propria rubrica, legata ad un argomento, in cui scrivono settimanalmente.
La mia fa capo al tema "Society" ed ogni lunedì, alla voce "M.I.A. | Una mamma in azione", troverete un articolo scritto da me.
Vi segnalo il link per poter leggere l'articolo pubblicato nella giornata di oggi: http://www.gushmag.it/lamore-sa-di-rivoluzionario/.
Inoltre trovate GUSHMAG anche su facebook.
Andate a curiosare!
Buona lettura,

Veronica

venerdì 25 luglio 2014

Avanti tutta ed al contrario!

Sarà capitato a tutti che da bambini vi chiedessero: "cosa vuoi fare da grande?". Io generalmente rispondevo l'astronauta. Ora che sono più o meno grande non faccio l'astronauta, ma un lavoro che grazie alla forza di gravità mi tiene incollata ad un seggiola, posta di fronte ad una scrivania su cui é poggiato un computer e con il quale lavoro. Non navigo nello spazio, anzi tutto il contrario..
Diciamo che già da questo incipit é ben comprensibile come il mio motto sia:"avanti tutta ed al contrario"!
Infatti, ho studiato al liceo scientifico, convinta che quella fosse la scuola giusta per me, che le materie scientifiche fossero quello su cui avrei investito il mio futuro ed invece nel corso dei cinque anni, ho capito che la matematica, le scienze, la fisca e tutte le materie affini non erano proprio per me. Invece, mi sono innamorata della storia, della filosofia, dell'italiano e della letteratura latina (solo la letteratura che a tradurre le versioni ero proprio una schiappa!). L'unica cosa che mi ricordo di scienze é il diagramma hr, il resto buio totale, e ad un compito sono riuscita a prendere anche -3! Questa si che é passione ed amore per la scienza! Finito il quinto, non c'ho pensato due volte ad iscrivermi ad una facoltà umanistica ed all'inizio ero indecisa fra psicologia e filosofia. Alla fine non mi sono iscritta a nessuna delle due, alla prima perché sarei dovuta andare fuori regione e non avevo i soldi per poter fare la studente fuori sede, alla seconda perché tutti mi dicevano che non ci avrei fatto niente. Li ho ascoltati ma ora penso che sono stata un po' idiota a lasciarmi condizionare.. Comunque ho ripiegato su scienze dell'educazione, ma frequentarla come una studentessa normale sarebbe stato troppo semplice, ed allora ho iniziato a lavorare per essere un po' autonoma. Ho fatto due lavorari durante il periodo universitario, entrambi come educatrice ma in settori diversi, salute mentale ed infanzia, ed ho capito che volevo fare l'educatrice con i bambini ma nel frattempo stavo studiando per educatore professionale e non per educatore d'infanzia..ovviamente "avanti tutta ed al contrario!" Ho proseguito ed ho concluso con una tesi in sociologia delle organizzazioni, area più delle facoltà di economia e scienze politiche piuttosto che di scienze della formazione..ma che volete farci, vi stupite ancora?!
Pochi mesi dopo scopro di aspettare un bambino: prima mamma, poi moglie, poi mamma di nuovo. Anche qui ho fatto le cose (anzi abbiamo fatto le cose) con ordine al contrario ma il risultato non cambia (come per la proprietà transitiva!): siamo una famiglia.
Ho continuato a lavorare nel campo dell'educazione, poi sono passata a quello della formazione, poi sono ritornata nel settore educativo, poi di nuovo nella formazione. In tutto questo passa e ripassa, mi ero anche iscritta all'università, ma i suoperpoteri non li ho,infatti  non riuscivo a stare dietro in modo decente a marito, figli, casa, lavoro ed ho dovuto tagliare lo studio, ma ho aperto il blog! Ho scoperto che mi piace scrivere! Rimane solo un problema: capire cosa voglio fare da grande. A 27 anni ho cambiato così tanti lavori che non capisco ancora quale sia la mia strada.. Rimango sempre con un grande punto interrogativo...
Aspettate.. Ho avuto un'illuminazione! Sarà che il lavoro della mia vita sia totalmente opposto ai settori in cui ho lavorato e sto lavorando? Sta a vede' che sono nata per fare la commessa! :-)


lunedì 21 luglio 2014

Lista delle buone prassi


  • Non mollare mai!
  • Nella vita affronterai sempre cose che non sai fare e/o non hai mai fatto: sii propositiva e costruisci.
  • Se non ce la fai fatti aiutare: chiedere aiuto non è indice di incapacità ma di maturità.
  • Se sbagli, sii tenace e rifai fin quando non verrà bene.
  • Rimboccati le maniche e mettiti in gioco.
  • Non aspettarti che ti dicano "Brava" ad ogni cosa ben fatta.
  • Difenditi se hai fatto bene e ti attaccano nel tuo operato.
  • Porta sempre rispetto.
  • Festeggia i successi e anche gli insuccessi perché hai la possibilità di rialzarti e ripartire.
  • Fai delle sane pazzie.
  • Ama ed amati sempre e comunque.

domenica 20 luglio 2014

Di libri in piscina

Ore 10.15 di domenica 20 Luglio.
“Che facciamo oggi mamma?”, chiede il mio figlio treenne.
“Andiamo in piscina?!”, rispondo.
“Piscina, piscinaaaaa”, esclama entusiasta Alessandro; “Viaaaaaaa”, dice Margherita.
“Amore allora io preparo la pasta fredda?”, chiede mio marito.
Ma certo amore, fra tutte le cose che abbiamo da preparare per andare in piscina mi pare prioritario proprio preparare la pasta fredda..!
Nel frattempo, che lui cucina, io cerco di preparare le VALIGE per andare in piscina, mentre il più grande dei pargoli attua una perfetta azione strategica di stalking per accelerare i tempi: ”hai fatto mamma? /E’ tutto pronto mamma?/ Sei pronta mamma?/ Andiamo mamma?”, una domanda ogni due secondi. Ho vacillato ed ho pensato: “ma perché mi faccio venire queste idee quando potremmo stare freschi nei 40° della nostra casetta al quinto piano?!”
Alla fine, a mezzogiorno ci siamo, mi raccomando con mio marito di prendere una sola cosa: i cappellini.
Partiamo e andiamo ad una piscina vicino casa ma alla reception ci dicono che gli ombrelloni sono tutti terminati.
Giustamente che vuoi pretendere alle 12.15 di una domenica di luglio con 37° all’ombra?!
Ripartiamo e proviamo ad un’altra struttura ma stesso identico problema: niente ombrelloni, niente ombra. Cavolo tutta l’Umbria ha avuto l’idea di andare in piscina questa domenica!
Non molliamo anche perché il coro che ci accompagna dai sedili posteriori intona questo stornello a ripetizione: “Siamo alla piscina? Quando arriviamo?”.
Siccome non c’è due senza tre, il terzo tentativo è quello buono. Piscina con ombrellone trovata. Meno male, altrimenti per disperazione mi sarei aggregata al coro pure io!
Arriviamo alle 13.00 e penso che avremmo fatto prima ad andare a fare il bagno al mare..
 Mentre tutto il resto delle persone presenti in piscina pranza noi ci tuffiamo in acqua. Usciamo alle 14.00 e mangiamo la famosa pasta fredda (o meglio tiepida) preparata da mio marito.
Il sole picchia e chiedo a Gabriele: “Hai preso i cappellini?”.
“I cappellini?!”, risponde con l'aria di uno a cui chiedi di venire alla lavagna interrogato e sa di non aver studiato.
“Sì, quelle cose che servono per proteggere la testa dal sole..hai presente?Conosci”?
“No, ma ho portato i giochi”.
“Ah, e che giochi hai portato”?
“I Libricini”.
Non ci posso credere, mio marito è stato in grado di portare in piscina: un libro della Pimpa, uno della Peppa Pig e una specie di atlante trilingue (italiano, inglese e spagnolo) per bambini.
Gabriele, parte tutto spavaldo con la lettura dell’atlante trilingue cercando di insegnare a mio figlio qualche parola, del tipo “MODER” o “COUSIN”.. giustamente lo sanno tutti che l’inglese si legge come si scrive!
Ale lo guarda perplesso e gli dice di andare alla pagina degli animali, io intanto noto che una famiglia di fronte a noi ci guarda altrettanto perplessa. Li osservo curiosa e dopo un po’ capisco che sono inglesi.. Ecco perché ci guardavano strano!
Lo dico a Gabriele e ci facciamo una risata sui suoi “MODER” e “COUSIN” sgrammaticati, sui quali è ricaduto lo sguardo fulmineo in stile zeus della famiglia britannica!

Nonostante questa piccola parentesi che la definirei “il bello della diretta”, mio marito è riuscito a creare “il caffè letterario dei bebè” anche in piscina e queste son soddisfazioni, perché mentre gli altri bambini che non facevano il bagno, giocavano con lo smartphone dei genitori, oppure guardavano i cartoni alla tv del bar, i nostri figli si sono letti le tre storie della Peppa Pig e quelle della Pimpa. Anche se diciamolo francamente: sono sempre quelle e ormai potremmo tentare il  racconto a memoria e con mimo!
 Cosa posso dire di questa giornata che si divide fra il semiserio e l’ironico? Sicuramente: W LA PASTA TIEPIDA e I “CAPPELLIBRI”!

martedì 15 luglio 2014

E chi se ne frega

Avete presente quelle giornate che iniziano bene ma che già alle 10,00 di mattina hanno preso una piega in cui tutto precipita alla velocità dei tasselli che cadono sotto l'effetto domino? 
Ecco alle 10,00 di questa mattina è caduto il primo tassello, alle 13,00 mi sono ritrovata sotto miliardi di tassellini, incastrata da una serie di eventi e decisioni, che mi hanno letteralmente fatto provare la sensazione dell'espressione "essere sotto un tir". 
Dopo aver fatto il mio solito piantino, che fatemelo dire, in queste situazioni aiuta molto (oltre a starci molto bene per come sono io caratterialmente!), aver parlato con mio marito, aver ricevuto miliardi di telefonate dai miei che si volevano sincerare del mio stato psico - fisico, ho pensato che fosse arrivato il momento di dire "E Vaff...", anzi no "E CHI SE NE FREGA" (molto più elegante e femminile!).
Ho pranzato molto pigramente, alle tre, ho sistemato la cucina e ho visto due stendini di panni asciutti da ritirare. Avrei dovuto sistemarli ma.."E CHI SE NE FREGA", mi riposo, possono aspettare, lo farò stasera. I miei figli nel frattempo avevano deciso di boicottare il riposino, divertendosi a lanciare peluches da una parte all'altra della stanza. Stando alle mie regole sarei dovuta intervenire con la giusta autorevolezza per riportare l'ordine e farli dormire, ma ho detto "E CHI SE NE FREGA" delle regole, per un giorno possono anche divertirsi a trasgredirle. Si sono addormentati alle 15.30 invece che le classiche 14.00, si sono svegliati alle 18.00.. "E CHI SE NE FREGA"! 
Abbiamo fatto merenda alle 18.15 quando alle 19.30, generalmente ceniamo, e alle 19.00 siamo usciti per andare al parco: "E CHI SE NE FREGA" della cena alle 19.30!
Siamo stati a giocare e a goderci il tepore del sole che non brucia più,  poi siamo andati a cena da Mc Donald's. Mio marito non era a cena, di cucinare non ne avevo voglia ed allora tutti a cena fuori per festeggiare questa giornata di merda!
"E CHI SE NE FREGA" se abbiamo cenato alle 20.30 e se il Mc Donald's non è salutare, ho visto i miei figli felicissimi per essere andati a cena fuori, per aver trovato una sorpresina nell' Happy Meal e sopratutto per aver vissuto un momento speciale insieme.
A volte serve proprio dire "E CHI SE NE FREGA", libera moltissimo ed aiuta a vedere le cose da un'altra prospettiva, soprattutto aiuta a ridimensionare gli eventi, a capire ciò che conta veramente, a cosa dare il giusto peso, quali sono le priorità. Nulla, infatti, ripaga più dell'amore e degli affetti. Devo ancora trovarlo  qualcuno realizzato e felice in cose, lavoro o denaro, perché noi siamo fatti principalmente per provare sentimenti...
Digressioni filosofiche a parte, che come per il piantino ci stan sempre bene ("E CHI SE NE FREGA" se son fuori luogo!), credo che sia importante trovare una modalità che aiuti a scrollarci le giornate pesanti o gli eventi  spiacevoli, io oggi ho trasgredito un po' le regole del mio modus operandi quotidiano e di mamma, e devo ammetterlo..sono stata meglio.

domenica 13 luglio 2014

Creativi per sopravvivere


Ho guardato mio marito qualche sera fa ed ho affermato: “a volte vorrei vivere in un’epoca fordista” (I miei docenti di sociologia dell’università mi fulmineranno!).
Mi ha  risposto perplesso: “e tutta la storia del pensiero creativo?”
Sono stata zitta ma avrei voluto dirgli: “Tutta sta storia sul pensiero creativo ha fatto un po’ male all’umanità, secondo me”.
Sappiamo tutti che il pensiero creativo non è un dono ma una facoltà dell’intelletto umano, presente allo stato primordiale in ciascuno di noi; facoltà che deve essere educata ed avere condizioni favorevoli per potersi esprimere.
Lungi da me dal voler demolire e criticare secoli di teorie sociologiche, pedagogiche e psicologiche sul pensiero creativo, mi preme riflettere sul fatto che la nostra società vuole che gli individui sviluppino solo ed esclusivamente alcune capacità creative: flessibilità; saper rispondere celermente, o meglio, immediate ai cambiamenti; idee geniali, spaziali e innovative; soluzioni sempre e solo ORIGINALI.
Il cuore di tutto sta che lo sviluppo di tali capacità ne va della nostra sopravvivenza in tale società, infatti, se non sei flessibile, originale, se non rispondi immediatamente ai cambiamenti in atto e se non proponi idee innovative SEI AUTOMATICAMENTE FUORI. Non vali, non sei utile e servi a poco.
Dirò di più, questa sopravvivenza si attua "sulla pelle dell’altro": se io ho sviluppato tali capacità (grazie all’istruzione scolastica, all’educazione familiare o altro),sicuramente avrò più margine di te, che non hai tale capacità, per potermi far spazio, farmi notare ed essere notato ed avere quindi delle possibilità. Sopravvive chi è più creativo indipendentemente da chi si ha di fronte.
Una sopravvivenza che fa morire l’umanità  dell’essere umano.
Personalmente, vorrei meno “creativi society addicted” e più esseri umani,  meno idee geniali e più capacità comunicative e relazionali per poter incontrare e conoscere chi ci sta accanto. Meno successo, meno soldi, meno pensiero creativo orientato e più pensiero creativo libero che ci faccia tornare ad essere persone umane.
Domandiamoci se poi dopo che abbiamo avuto il nostro posticino privilegiato ed ambito nella società, a scapito della nostra personalità, delle nostre attitudini e sopratutto degli altri,ci sentiamo felici. O meglio, se siamo felici davvero.
Siamo riusciti a manipolare ed indirizzare anche una libera facoltà dell'intelletto. 
Intendiamoci  bene, la mia è solo una provocazione per una riflessione...