mercoledì 19 giugno 2013

L'intervista non permette la Svista!

Amici carissimi,
che emossioneee! Silvia di A Piccoli Passi mi ha intervistato  nella sua rubrica che si occupa di mamme blogger italiane ed expat. Vi consiglio di dare una sbirciatina al loro sito: sono presenti numerosi esperti che curano rubriche interessantissime.
Su Twitter, sul mio profilo privato e pagina Facebook vi ho abbastanza tediato con il link ed ho intenzione di tediarvi anche qui riproponendovi la lettura dell'intervista!
Non posso permettermi di fa passare questo evento inosservato: per me é motivo di orgoglio oltre che di soddisfazione data la presenza di blog mammeschi sul web.
Vi lascio il link: http://www.apiccolipassi.eu/2013/06/19/intervista-mamme-blogger-italiane-veronica-di-25-anni-e-2-bebe/

martedì 18 giugno 2013

Anni '90

Ah gli anni '90! Quelli di Mauro Repetto che balla a tutto spiano vicino a Max Pezzali senza proferire parola, quelli di Beverly Hills dove chi se ne fotte dello stra-mega cast tanto c'è Dylan alias Luke Perry..
Ve lo ricordate il programma "Furore"? Mitico Alessandro Greco con il suo balletto: "furore furore furore nannanaraaaaa". Oppure c'era "Tira e Molla" con Bonolis e la Sellerona: "eo eo nannana ooooooo".. Na fantasia ste sigle, tutte con il nannanaaa nanaooo! Non possiamo non menzionare i programmi riconcilia amori come "Stranamore" oppure "Colpo di Fulmine". 
"Stranamore": lacrime e deliri conditi alla ALL YOU NEED IS LOVE e trasportati da un camper bianco con una scritta nera e cuore trafitto..che stile gente! "Colpo di Fulmine" invece... il gioco del cacciatore e la preda! O mio Dio..la sagra del trash!
Che anni gli anni '90: le superga, gli occhiali da sole rettangolari, i pantaloni a fiorellini... I Nirvana e gli Eiffel 65, della serie convivono polo nord e sud insieme!
Sono gli anni di Sailor Moon, dei Digimon, dei Pokemon: "gora checcemol checcemol viva i Pokemon, Pokemooooon"..C'erano One, Fore e Five protagonisti di "Bim Bum Bam".
L'estate era Festivalbar o Giochi Senza Frontiere:"an, de, trua" (lo so che si scrive Un, Deux, Trois).
Gli anni della Fiat Uno, della Punto, della Panda Young.. del libro "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" e del film relativo con Accorsi.
I primi Scooter: il Booster, il Typhoon e Il Phantom.. 
Del declino dei Dr. Martens e del Boom dell'Invicta.
Anni in cui nascono e si affermano la Pausini, Giorgia, Nek e.....IL PIOTTA con il brano Supercafone: "supercafone eccolo qua Piotta é il suo nome nun lo scordà, muovi la mano de qua e de là, fammela vede nun te fermà"...Maronna Bbbbenedetta!
Gli anni di Window 95 e 98, dei primi cd, di Google, della Playstation.
Si affermano i Metallica, muore Freddie Mercury, nascono i Red Hot Chili Peppers ma anche Britney Spears e Christina Aguilera, I Backstreet Boys, i Five e le Spice Girls..
Si produce Batman, i Jurassic Park e Forest Gump..
Insomma Anni '90 VERY LIFE!

sabato 15 giugno 2013

Il Nido fra necessità ed opportunità

Iscrivere il proprio figlio ad un Asilo Nido è sempre una scelta che crea combattimento nei genitori. Ci troviamo, infatti, divisi fra la necessità di affidare le nostre “perle preziose” ad un servizio educativo, per motivi lavorativi, e i dubbi legati alla condivisione educativa con “altri” dei propri figli. L’ingresso di un figlio al Nido per i genitori comporta una specie di travaglio affettivo e solo quando sono passate le doglie ci rendiamo conto di quale opportunità di crescita offra questo luogo. Un’opportunità che abbraccia noi e i nostri figlioli: se da una parte i piccoli sperimentano relazioni significative con adulti altri dai genitori, dall’altra i genitori hanno l’opportunità di creare reti amicali, di confrontarsi con i pari e il personale educativo.
Nel Nido ci sono tre protagonisti: i bambini, i genitori e le educatrici, anche se spesso siamo portati a vederne solo uno, i nostri figli. Le educatrici oltre ad essere uno dei tre protagonisti del Nido hanno un ruolo fondamentale, perché sono il collante fra genitori e bambini. In loro troviamo l’accoglienza e la valorizzazione del confronto fra grandi e piccoli, grazie alla messa in condivisione delle loro esperienze, competenze ed idee. Le educatrici sono il motore che attiva il processo di crescita sul piano relazionale e cognitivo dei bimbi.
Non possiamo dimenticarci, poi, del progetto educativo che è espressione dell’Asilo, ma è frutto del lavoro delle educatrici. Le educatrici, riconoscendo sempre alla famiglia l’insostituibile garanzia della crescita del bambino, si assumono il ruolo di affettivo sostegno nell’aiutare i nostri figli ad acquisire forme di autonomia, di socialità e capacità di relazionarsi col mondo attraverso stimolanti modalità di esplorazione.
Il Nido ci offre la possibilità di fare e sperimentare insieme, ci insegna che un clima positivo e di fiducia é molto efficace e che la cura e l’educazione, insieme alle relazioni, sono ambiente ideale per i nostri figli.
Kahil Gibran ne Il Profeta scrive a proposito del genitore: “voi siete gli archi dai quali i vostri figli vengono proiettati in avanti, come frecce viventi”. L’immagine del genitore suggerita da Gibran può essere estesa anche alle educatrici proprio perché per i bambini gli adulti dovrebbero essere “un arco teso” dal quale partire per esplorare il mondo.

venerdì 14 giugno 2013

Lettera alle maestre del nido di mio figlio

Volevo condividere con voi la lettera che ho scritto per le maestre dell'asilo di mio figlio a nome di tutti i bambini frequentanti.

Care maestre,
sapete che noi bambini siamo pieni di risorse ed abbiamo inventato un nuovo strumento dedicato a voi: il “RINGRAZIOMETRO”; un metro speciale, senza tacche, infinito che serve per dirvi “Grazie!”
Innanzitutto "Grazie" perché riuscite a tranquillizzare i genitori nei momenti in cui vanno in ansia, hanno dubbi e perplessità, siete sempre disponibili al dialogo e al confronto, a dare un buon consiglio quando necessario. Vediamo, infatti, un’anomala nuvoletta fumante grigia aggirarsi sopra le loro teste, ma dopo una chiacchierata con voi ci accorgiamo che la nuvoletta rimane, purtroppo, ma almeno tende al bianco!
"Grazie" perché con le vostre idee e competenze abbiamo imparato che il mare è blu e non viola, che il fungo è rosso e non nero, che il sole è giallo e non rosa.. C’è voluto un anno intero ma alla fine ce l’abbiamo fatta, della serie meglio tardi che mai!
"Grazie" perché ci avete insegnato che essere amici riempie il cuore di un sentimento speciale, che rende felici e fa vivere sereni… Ora potete anche cantare “ALL YOU NEED IS LOVE” se volete…!
Scherzi a parte, abbiamo capito che il rosso, il colore del cuore, è anche il colore dell’affetto che ci donate, dell’amicizia fra di noi bambini e dell’amore che ci lega a mamma e papà.
Di motivi ce ne sarebbero tanti altri ma non possiamo andare oltre perché altrimenti scoprirebbero tutti il “RINGRAZIOMETRO” che è, invece, uno strumento speciale e segretissimo di tutti noi Grilli Parlanti.
Con affetto


I bambini dell'Asilo Nido 
Grillo Parlante

domenica 9 giugno 2013

Le 19.00 di sabato

Ore 19.00 di sabato 8 giugno: parcheggio la macchina, pago il parcheggio (cazzo ma anche di sabato alle 19.00 bisogna pagare le strisce blu?!), metto il bigliettino sopra il cruscotto, inizio a correre verso la Prenatal.. si perché poi alle 19.30 chiude.. Tralasciando il fatto che sono  "la mamma dell'ultimo minuto" o meglio "la mamma che scopre che manca un pezzo sempre a trenta minuti dalla chiusura dei negozi, rigorosamente il sabato", a ventisei anni mi chiedo: ma tre anni fa che facevo alle 19.00?!? Sicuramente non ero specializzata in corse all'ultimo fiato con destinazione Prenatal o Io Bimbo! Alle 19.00 di un sabato sera estivo di tre anni fa ero uscita da mezz'ora dal lavoro e sicuramente stavo facendo una doccia. Una doccia minimo lunga dai venti ai trenta minuti, con annesso spalmaggio crema, piastraggio capelli e truccaggio lieve del viso. Probabilmente sarei andata a prendere un aperitivo, sarebbe seguita cenetta tranquilla con amici e un post serata.. 
Ieri, mentre facevo la mia corsetta verso il negozio, ho buttato l'occhio a tutti quei ragazzi che ridevano tranquilli, passeggiavano in centro o prendevano un aperitivo chiacchierando con gli amici..un sorriso mi è uscito perché ho pensato che c'è un tempo giusto per ogni periodo della vita. C'è un tempo per le estati post scuola, post esami universitari e un tempo delle estati con la tua famiglia e i tuoi figli. 
Non rimpiango nulla e nulla mi manca perché le cose si posso fare tutte, cambiano la modalità. Infatti, se vuoi andare a prendere un aperitivo con un'amica devi pregare molto affinché siano soddisfatte due condizioni: i figli stiano bene e ci sia qualcuno che si occupi di loro in tua assenza. Se ciò viene soddisfatto, non senza fatiche, strani incastri e magheggi di ogni tipo, la strada per l'aperitivo è aperta. Solo, però, quando sei al tavolo ed il cellulare non squillerà per riportarti a casa, perché i nanetti hanno avuto qualche dipendenza mammesca, si può dire di avercela veramente fatta! 
Scherzi a parte, i cambiamenti di vita sono  frutto delle scelte che noi facciamo e io sono fiera di aver scelto un matrimonio e la famiglia. Ieri sera siamo andati ad una sagra con amici ed Alessandro si è mangiato prodotti tipici della nostra regione ed ha ballato come un matto nella pista del liscio! Ha vinto un peluche dei Sette Nani alla pesca e ci ha steso con le sue chiacchiere. Vederlo felice e sereno mi riempie il cuore e anche se, a volte, sento fatica e stanchezza per questa vita, è nei momenti come questo che penso di aver fatto la scelta giusta e soprattutto che ci sia un tempo per ogni cosa.

martedì 4 giugno 2013

Lettera aperta al legislatore

Egregio Legislatore,
oggi sono andata a parlare con l'Ufficio Asili Nido del mio Comune per chiarire la situazione di mia figlia. La bambina ha quasi 6 mesi, si chiama M., le è stata rilevata un'immaturità ad un braccio ed è stata presa in carico dal Dipartimento di Neuropsichiatria della ASL competente. Questo percorso che si è attivato, nasce dalla volontà del mio pediatra di approfondire lo stato di salute della bimba vista  la particolare storia di nascita . Si domanderà quale nesso ci sia fra la situazione di mia figlia e l'asilo nido comunale..o se lo immagina? 
Non abbiamo diritto al punteggio che ci spetterebbe perché non siamo in possesso della 104 che attesterebbe: "M. è PORTATRICE DI HANDICAP" (evito di criticare l'inadeguatezza di questo termine ancora in uso). Ringraziando Dio, la bambina non è grave e gli interventi attivati permetteranno di correggere la problematicità riscontrata, già da ora, infatti, si notano dei miglioramenti. Anche se si correggerà in futuro, nel presente mia figlia deve relazionarsi con il suo braccino che sfugge. Abbiamo presentato tutta la documentazione in nostro possesso (dalla lettera di dimissioni del reparto di Patologia Neonatale, alle ecografie celebrali, dalla richiesta del pediatra per la visita specialistica al referto della neuropsichiatra) ma non basta perché noi non abbiamo la 104. 
Io capisco benissimo che per stillare una graduatoria di accesso agli asili nido comunali serva un criterio che si rifaccia ad una legge precisa, così da assegnare punteggi nel modo più oggettivo e senza discriminazioni e/o favoritismi, ma non tutto può essere incasellato, incastrato e disciplinato da una legge. Con i bambini sono presenti miliardi di sfumature che, come madre e come educatrice, voglio che vengano prese in considerazione e che la comunità se ne prenda carico. E' inutile che sprechiamo parole, libri e saggi sulla riabilitazione nella comunità, che è una dimensione aperta e senza confini, quando vogliamo il bollino della 104. Nella comunità, infatti rientrano le reti amicali, di vicinato, i gruppi, le organizzazioni ed anche la SCUOLA. Si parla tanto dei bisogni speciali, di integrazione, di maggiore accesso alla scolarizzazione e di un'offerta educativa che sia alla portata di tutti. A mio avviso questa inclusione è solo una bella parola di cui ci riempiamo la bocca ed è ben lontana dalla realtà. Non possiamo prenderci carico soltanto dei bambini con disabilità che si possono certificare, esistono anche quelli che hanno problematiche non certificate, che sono, però, seguiti dai servizi competenti: di questo gruppo che ne facciamo? Lo lasciamo escluso? A me pare un'enorme contraddizione. 
Si discute su quanto sia importante la tempestività degli interventi, di una pedagogia dell'inclusione e non dell'esclusione, ma ripeto è solo parlare, sono solo battaglie dei grandi pedagogisti perché nella realtà per essere incluso ci vuole: "il certificato del disabile" e la 104. 
La logica sbagliata, infine, sta anche nel vedere il nido come un servizio per i genitori che lavorano. Il nido E' PER TUTTI, è un'esperienza che tutti dovrebbero fare, è luogo formativo ed educativo di un valore preziosissimo. 
Le chiedo: se il progetto di integrazione si basa sul principio che tutti hanno diritto ad un'educazione di qualità all'interno della loro comunità, perché ad oggi c'è ancora chi resta escluso? L'educazione inclusiva non è diritto di tutti e per tutti?

Veronica Zucalli